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UNIT         : FOX ELECTRONICS 508-V01

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CODENAME     : RTCC

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RTCC IL COMPUTER DEL CENTRO CONTROLLO MISSIONE A HOUSTON

 

 

RTCC OVVERO IL REAL TIME COMPUTER COMPLEX

Questa pagina è stata scritta traducendo i contenuti di James Summers, principale contribuente di questi dati nonché ex controller RTCC durante il programma Apollo.

Lo scarico dell'IBM 7094-II nel 1962

L'RTCC era situato presso l'MSC (al tempo era il Manned Spacecraft Center, oggi JSC cioè Johnson Space Center) comunemente detto MCC (Missione Control Center) ovvero il Centro Controllo Missione, sito a Houston, Texas. Il "super computer", vero cuore delle missioni Apollo, è stato uno strumento centrale e vitale dell' MCC, anzi potrebbe anche essere etichettato come vero "cervello" della MOCR (Mission Operations Control Room) la sala controllo operazioni missione. Ricordiamo infatti che gli AGC (Apollo Guidance Computer) del CSM (Command-Service Module) e LEM (Lunar Excursion Module) per ragioni di massa e soprattutto di consumo

Il MOCR a Huston

energetico, erano poco potenti e non potevano affrontare tutti i calcoli necessari: ad essi dunque venivano lasciati solo calcoli marginali che fatti in tempo reale, diventavano determinanti per le operazioni di manovra.

La storia dell'RTCC iniziò nei primi anni '60 quando la NASA costruì a Houston il nuovo centro spaziale di controllo missione. Gli studi eseguiti dalla Philco Corporation, responsabili della costruzione dell'MSC, raccomandarono una centralizzazione dei sistemi di controllo delle missioni, per evitare problemi di comunicazione

 tra i vari centri NASA. Così si scelse di istituire un complesso che fosse centrale, per l'elaborazione dei dati di volo. Questo complesso doveva essere in grado di gestire le varie infrastrutture del Controllo Missione e di analizzare lo stato dei sistemi di volo.

Il RTCC, che diventò operativo a tutti gli effetti nel 1965 durante il programma spaziale Gemini era composto da 5 computer IBM 7094-II, il top dei computer centralizzati dell'epoca, ed era gestito in maniera congiunta dalla NASA e dall'IBM che fornì alcune squadre di supporto.

 

IL RUOLO DELL'RTCC

Era ben definito: raccogliere dati dai moduli Apollo / Gemini e/o dai loro vettori (Saturn e Titan) che venivano trasmessi al controllo missione e all'RTCC dalla MSFN (Manned Space Flight Network) la rete di trasmissione dati dei voli spaziali umani. Quando i dati, quali ad esempio i parametri del vettore, i valori della temperatura in cabina o lo stato dei vari sistemi quali quello di mantenimento  o di guida inerziale, arrivavano ​​all'RTCC, venivano elaborati automaticamente e confrontati con i valori standard precedentemente immessi. Una differenza significativa di un determinato valore, faceva scattare un allarme visivo.

Consolle dell'IBM 7094 del 1962

 

Quando un equipaggio Apollo utilizzò il computer "di bordo" del modulo di comando per calcolare lo stato del vettore il risultato dei calcoli veniva confrontato con i valori ottenuti dal RTCC in base ai dati radar. James Summers spiega la procedura di calcolo dello stato del vettore: l'equipaggio elaborava a bordo lo stato del vettore  mentre l'MCC calcolava a terra i singoli dati basati sui rilevamenti radar. Veniva poi fatta la comparazione e se vi erano diversità si ripetevano le operazioni. Se vi fossero state ancora diversità, si procedeva col debugging di entrambe le unità (analisi dei dati al fine di trovare l'errore) ma se i risultati fossero di nuovo stati diversi, si ritenevano valide le elaborazioni fatte a terra.

Il MOCR a pieno ritmo durante una missione

Il sistema si occupava anche della della conversione e relativa distribuzione dei dati di volo in modo che potessero essere utilizzati dai controllori di volo sui monitor del MOCR. L'RTCC è stato indispensabile anche per il cosiddetto "Retro" (Retrofire Officer), la squadra che pianificava le accensioni dei motori come per le manovre di uscita da un'orbita quale la TLI (Trans Lunar Injection) e la sua reciproca TEI (Trans Earth Injection), la traiettoria di emergenza di ritorno e il relativo rientro. Insomma, l'utilità dell'RTCC è stata indiscussa poiché eseguiva costantemente tali calcoli in ogni fase di ogni missione.

 

CONFIGURAZIONE HARDWARE

Leggendo oggi le sue caratteristiche e tenuto conto che all'epoca era una sorta di super computer, la cosa fa teneramente sorridere, ma dobbiamo pensare che parliamo di 50 anni fa. Ovviamente il complesso dell'RTCC era costituito dalle migliori macchine disponibili degli anni '60. Alcune attrezzature furono addirittura appositamente progettate per lo scopo. Dunque non tutte parti commerciali.

Inizialmente, nel 1965, era composto da 5 IBM 7094-II di derivazione dell'IBM 7090 e la memoria totale del sistema era 64KB, con word a 36 bit. Il sistema non aveva alcun disco rigido come i computer di oggi: i dati venivano memorizzati su nastri magnetici, quelle bobine visibili nelle foto, e in uso nei computer per quasi tutti gli anni 70. Il computer aveva 8 lettori di nastro (dati), disposti su 2 bank. Questi lettori / registratori di nastro potevano trascrivere fino a 170.000 caratteri di dati al secondo.

Consolle dell'IBM 7094

 

Il cuore del sistema consisteva in un processore che funzionava a una frequenza di 1 MIPS (1 Milione di Istruzione Per Secondo). A solo titolo di confronto, un odierno Intel Pentium 4 a 3,2 GHz raggiunge 10.000 MIPS. Il processori dei 5 IBM 7094-II potevano eseguire al secondo 500.000 operazioni logiche (cioè mezzo milione di confronti "vero" o "falso") 250.000 aggiunte, 100.000 moltiplicazioni e 62.500 divisioni. 

La telescrivente "Teletype 33"

Tutto questo nel 1965! Alla faccia del "all'epoca non vi era la tecnologia per andare sulla Luna" e "I computer all'epoca non facevano nulla", frasi tanto urlate dai soliti 4 complottari ignoranti e, lasciatemelo dire, anche un po' coglionazzi.

I dati venivano inseriti nel computer tramite telescrivente "Teletype 33" in due versioni:

- la Teletype 33 KSR (Keyboard Send & receive) senza il rotolo di carta e il perforatore

- la Teletype 33 ASR (Automatic Send & Receive) che aveva non 1 ma ben 8 rotoli di nastro perforato incluso

(ah, le vecchie telescriventi: se non hai almeno 50 anni non le puoi ricordare). 

I dati venivano invece memorizzati tramite monitor TV rigorosamente in b/n, cioè in verde nero. Il linguaggio di programmazione usato era il FORTRAN e MAP (Macro Assembler Programming) ed ognuno dei 5 computer occupava una superficie di 15 m² cioè un totale occupato netto (effettivo) di 75 m². Infine la comunicazione con l'esterno era seguita tramite altri computer, 2 UNIVAC 490 che fungevano da "modem" dell'epoca. In totale la NASA ne ebbe 6 dei 47 prodotti tra l'altro per la marina militare e per la difesa aerea.

Dopo l'incidente dell'Apollo 1 nel 1967 il sistema RTCC è stato rivisto. I vecchi computer sono stati sostituiti da 5 IBM 360-75J, con il nuovo sistema operativo IBM OS/360. Questi computer avevano una capacità di memoria totale di circa 1 MB. La comunicazione esterna invece fu affidata agli UNIVAC 494, successori dell'UNIVAC 490.

Per ogni volo, uno dei 5 computer veniva usato come supporto (Dynamic Standby): per esempio poteva eseguire le stesse operazioni di un altro computer addetto al controllo volo, ma era usato anche utilizzato come sistema di emergenza. Un secondo dei 5 invece veniva utilizzato per la simulazione dei comandi.
 

IBM 360-75. La versione J aveva 4

 

PERSONALE ADDETTO

l'RTCC comprendeva 5 diverse postazioni:

- Radar

- Traiettoria (o Computer Dynamics)

- Comando Computer)

- Telemetria

- Supervisore Computer

Per la maggior parte del tempo, ogni posizione all'RTCC era occupata da un gruppo di due persone composto da un dipendente IBM e un addetto NASA. Ogni coppia di controllo era gerarchicamente responsabile di un certo numero di controllori di volo nella MOCR. Ad esempio la coppia  responsabile della "Traiettoria" sovrintendeva l'equipe RETRO (Retrofire Officer visti prima) e FIDO (Flight Dynamic Officer cioè coloro che seguono il volo). I controllori nella MOCR parlavano ai controllori RTCC con messaggi vocali circolari.

Le interfacce utente dei computer erano completamente diverse da quelle che usiamo oggi (come Windows o MacOS). Secondo James Summers, che era uno dei controllori "Traiettoria" all'RTCC durante le missioni Apollo, l'uso di queste interfacce era stato molto complicato e quasi impossibile da usarsi per le persone non specializzate.

 

 

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