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UNIT         : FOX ELECTRONICS 508-V01

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CODENAME     : REMEMBER BAIA DEGLI ANGELI 2009

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REMEMBER BAIA DEGLI ANGELI 20 GIUGNO 2009

 

Ballare 3 ore di fila in consolle con Daniele Baldelli non si può raccontarlo: bisogna viverlo - di Lola Fox

 

 

LA PREISTORIA - Nel giugno del 1981 finivo la terza superiore ma i miei genitori erano parecchio incazzati: i voti erano scadenti, molto bassi, addirittura nani. In altre parole insufficienti. E non solo in una materia: la bocciatura o quantomeno l'esser rimandati a settembre era nell'aria. A me la letteratura e la storia mi avevano sempre fatto schifo, e mi fanno schifo ancora oggi. Io preferivo la musica e i flipper. Figuriamoci se avevo voglia di studiare quelle robe la, proprio in estate, per poi fare gli esami di riparazione a settembre. Quello che volevo era, piuttosto, un bello stereo superbombato, dato che un flipper era totalmente off limits: amplificatore, giradischi, piastra per le cassette e casse. Due casse toste perchè come tutti i 17enni ero sempre molto assetata di watt. Tanti watt, da farmi tremare i polmoni. E secondo voi cosa rispondono due genitori incazzati neri perchè il figlio va male a scuola, quando questi gli chiede 1.700.000 lire per comprarsi 4 "cazzate"? 1.700.000 lire?? Cose da pazzi ! Non erano mica bruscolini nel 1981! Erano circa oltre 3.000€ di oggi.

 

Per cui c'era solo una soluzione: andare a lavorare in estate per guadagnare il gruzzoletto. Trovai un posto come apprendista in... fornace. Si in fornace dove si fanno (e si cuociono) i mattoni. Forni di essiccamento a 70°C e forni di cottura a 2.500°C. Metà giugno, luglio e agosto a cuocere mattoni in fornace.. a 17 anni, mentre tutti gli amici, la compagnia, andavano al mare ! Guadagnai quella cifra e comprai la "bestia", bestia che tutt'oggi a distanza di 28 anni ho ancora in perfette funzioni. Ma quel lavoro non fu significativo solo per il mio primo impianto stereo, bensì anche per la conoscenza che feci con un coetaneo: un ragazzo come me che lavorava anche lui in estate per pagarsi non ricordo cosa, credo la Vespa.

 

Soprattutto egli fu importante per me perchè era un "picchiatello". Oggi nell'anno 2009 dire questa parola fa scappare da ridere. Cos'è un picchiatello ? Oggi è forse lo zero assoluto, ma all'epoca erano i "tosti" , quelli più avanti, quelli coi capelli stralunghi, alla moda, con le Clark ai piedi, i jeans sbiancati a macchie nella varecchina e il maglione dentro la cintura di cuoio con l'aquila nella fibbia. Che macchine avevano i picchiatelli ? Ma è ovvio: la Citroen DS, il mitico squalo, con le tendine dietro e l'adesivo della Mecca o del Cosmic o della Baia o di Marilyn versione pop art di Andy Warhol come qua da immagine. E chi non aveva lo squalo aveva la Diane 6 o il 2CV.

 

Ma l'importanza che questo tizio picchiatello ebbe per me, fu che fu il primo a darmi una cassetta mixata di una discoteca, una storica cassetta dell'Arlecchino di S.Maria Codifiume (FE), che duplicai subito. E ovviamente gliene chiesi una seconda: era una roba mai sentita, una strana discoteca... un certo... "Cosmic" (!) mixata da un certo.. Daniele e un certo TBC. Arabo, per me 17enne che al massimo era andato nella discoteca di quartiere. Da quel momento, facendo permute di copie e scambi tra amici, partii con l'accumular qualche cassetta di discoteche famose: Cosmic, Baia degli Angeli, Typhoon, Les Cigales, Arlecchino, Chicago, Mecca, Ciak... Tutta roba mixata dal meglio dei dj del periodo: Mozart, Daniele Baldelli, TBC, Rubens, Ebreo, Spranga, Miki, Beppe Loda, Pery, ecc... Sono cresciuta con queste cassette e questa musica, e questi nomi per me sono rimasti nel mito. Come se non bastasse, mio cugino di 4 anni più grande di me mi favoleggiava della Baia degli Angeli (lui c'era stato), del Cosmic (lui c'era stato), del Chicago (lui c'era stato), del Ciak (lui ci andava sempre), ed io, senza una lira (anche perchè le mettevo nella miscela del mitico Stesino) sognavo e sognavo e sognavo. Con le mie cassette, ovviamente. Di più non potevo fare. Gli anni sono passati e tanta gente si è persa per strada, tuttavia uno dei dj costantemente in attività a distanza di tanti anni e proprio Daniele Baldelli, storico dj del Cosmic ma ancor prima, della Baia degli Angeli. Ma che posto era questa Baia degli Angeli ?

 

LA BAIA DEGLI ANGELI - La storia della musica da ballo destinata al pubblico giovane, quello delle discoteche, vede due locali che hanno segnato, a modo loro, una svolta, un prima e un dopo. Il primo locale è il Piper di Roma, tutti lo conoscono e in molti sanno che li è nata la... disco-teca. Prima del 1966 in Italia si ballava coi gruppi, la  band arrivava, suonava e la gente ballava. E ogni 4-5-6 brani si faceva la pausa per riposarsi. Al Piper si pensò bene di prendere una persona che, nelle pause musicali del gruppo, intrattenesse il pubblico con i dischi. Le ultime novità di un mercato musicale, quello degli anni 60, in grande fermento, sull'onda dei Beatles e di tutti gli altri. Quel tizio al Piper era un certo Gianni Boncompagni, e fu il primo dj italiano propriamente detto anche se all'epoca non si chiamavano disc jockey ma "mettidischi". Da allora mettere dischi su cui ballare diventò uno standard.

 

Naturalmente i gruppi continuavano a suonare in molti locali, ma il passaggio dalle band ai soli dischi fu graduale nel corso di un mitico decennio dalla metà degli anni 60 alla metà degli anni 70, quando nacque la discomusic. Ma cos'è la discomusic? Un onda musicale in cui i brani erano creati espressamente per il ballo. Una ennesima novità targata anni 70. Si perchè, prima della discomusic, i brani venivano fatti ascoltare, ballati, e una volta finiti, si abbassava il cursore 1 del mixer e si alzava quello 2. Così, casualmente. come veniva. Si sfumava e si buttava dentro il brano nuovo, a caso.

 

Ma a New York erano già avanti: Terry Noel e il suo "erede" di origini italiane Francis Grasso avevano già iniziato a mixare due brani sincronizzando i tempi delle battute del brano entrante su quello precedente, come si fa comunemente oggi. Tuttavia in Italia si era ancora indietro. Fu l'imprenditore Giancarlo Tirotti a vedere lontano e trasformare quel club privato a strapiombo sul mare di Gabicce, nato e costruito da appena un anno, in una discoteca all'avanguardia: era da poco passato metà giugno 1975 e nasceva la Baia degli Angeli. Naturalmente anche per i dj si guardò lontano, oltreoceano: vennero assunti due americani, Bob Day & Tom Sison, che portarono la novità in Italia: mettere un disco sincronizzandolo su quello precedente. E pure per la musica si guardava avanti, dato che i due americani, ogni 15 ricevevano dagli Usa le novità assolute, anticipando il mercato italiano. Anzi, di più, perchè ben presto il mercato italiano si riferì alla Baia degli Angeli.

Nel 1977 Bob & Tom lasciarono l'Italia a contratto finito e subentrò un certo... Daniele Baldelli, per poi lasciare poco dopo il mixer a dj Mozart, il "ragazzino" delle luci con Bob & Tom. Nel 1979 però in seguito al ritrovamento nel parcheggio di un cadavere deceduto per overdose da droga, una sentenza del tribunale portò alla chiusura del locale. Io penso che l'onda giustizialista abbia voluto far pagare a qualcuno un debito che la società chiedeva: un capro espiatorio facile e pronto, che poteva fare comodo a tanti ipocriti finti benpensanti. Ma sono solo mie opinioni personali. La fine del mito era arrivata. Nel 1985 il locale riaprì come Baia Imperiale, come è tutt'oggi. Ma è tutta un... altra musica, purtroppo.

 

IL REMEMBER 2009 - Si, già da un po' di tempo sapevo che una volta all'anno facevano il "Remember Baia degli Angeli", ma... sai... la pigrizia mentale a volte fa strage di potenziali divertimenti. Cosa vuoi mai... ma si... si lo so ma... inerzia mentale, ve l'ho già detto, ecco tutto. Però qualche mese fa avevo già pre-organizzato il mio cervello: quest'anno si va, punto e basta. Graziano Fanelli mi ha messo in contatto con l'organizzazione, la sua radio, Radio Studio+ e il gioco è stato facile. Sabato 20 giugno sarebbe stata la giornata, pardon la nottata x. Era deciso e nulla avrebbe cambiato i programmi.

 

Con Bianca ci siamo messi d'accordo in zona Cesarini solo 24 ore prima: tu vieni da me, a Villa Lola, verso le 19, mangiamo, ci cambiamo e  vai ! Ok, affare fatto. Come è di prassi per le grandi occasioni, il trucco deve essere perfetto, anzi di più, per cui decisi  di iniziare in largo anticipo, verso le 17,30 : con calma si fanno i "piedini alle mosche". Lei arrivò da me alle 19.30 e decidemmo che... avevamo fame. Avevo già pre-ideato il menù: trofie casalinghe con funghi porcini, salsiccia, panna, rucola e mozzarella. Va mo là! Una golosità inenarrabile. Mezzo chilo di trofie buttate giù (si ma qualcosa è rimasto) e un bis lei e un tris io. Avrei dovuto ballare tutta la notte, non volevate mica farmi fare la fame no? E se poi mi fossero mancate le energie? Ci siamo poi bevute dietro un Muller Turghau e, finito, un super caffè freddo con cacao, crema di caffè e schiuma di latte. Tanto per smaialare alla faccia della linea e ammazzare l'abbiocco stratosferico che, regolarmente, stava per arrivare. Ma tanto lo sapevo che sarebbe durato solo una qualche oretta: maledetti carboidrati! Ma la pasta è pasta e io non ne posso fare a meno, gnam !

 

Per farla breve siamo uscite da casa mia verso mezzanotte e mezzo e ci siamo incamminate in una deserta A14 verso Gabicce Mare. Deserta al 20 di giugno! Una volta era super trafficata, ma si sa... la crisi...  Là ci saremmo dovuti trovare con Seta e Lucia provenienti da Verona. Ma quando arrivammo alla Baia la fila di auto parcheggiate arrivava al cartello di Gabicce Monte. Vabbè, ci saremo anche sobbarcate 500-700 metri di strada senza sapere che esisteva il bus navetta gratuito, ma saremmo finalmente poi arrivate a quello che fu la mecca della disco italiana. Che emozione! Alla cassa mi hanno vista e riconosciuta (eravamo attese, d'altronde il mio look anni 70 non ha uguali per fortuna): prego, s'accomodi. E' bello entrare così, da star. Fa sentire un po' dive, ma attenti a non montarsi la testa. Volare sempre basse, per non oltrepassare la soglia da cui poi iniziano quelle che se la tirano. D'altronde anche se volessi, si sa, io non me la posso tirare! Motivi anatomici... ;-)

 

Che spettacolo, una discoteca a ridosso della montagna. 4 piani di roba da cui si vede una vista incredibile della costa romagnola fino a Cesenatico e oltre. Al furgone della diretta chiesi del boss, Claudio Tozzo. Mi dissero che era di sopra, in consolle con Daniele Baldelli. Bene Bianca! Forza si va! Vedevo Bianca leggermente più titubante di me. Forse la frequentazione dell'Art mi ha rafforzato l'anima, per cui vado sempre tranquilla dove voglio senza problemi. Lei mi segue senza dire nulla. Erano le 2 e si entrava. Salimmo le scale, erano dappertutto, scale ovunque. Che magnifico labirinto di musica. E pensavo a cosa poteva essere quel posto 30 anni fa. Indescrivibile. Si salì  ancora e per pura fortuna trovammo Seta e Lucia. Ho detto Seta e Lucia ? Si ? Scusate ho sbagliato. Dovevo dire Seto e Lucia. Che tristezza, che scandalo, la bella Seta era travestita da... da... da... mi fa quasi senso dirlo dirlo... che schifo... era travestita da uomo !!! Bleah... la guardai e gli feci il pollice verso. Primo perchè aveva sbagliato look, secondo perchè avrebbero potuto fare gruppo con noi fin da subito. Vabbè, sarà per la prossima.

 

Proseguimmo verso la regia in cerca di Claudio e subito... eccolo la, con Daniele, in consolle. Mi vide (ci volle ben poco) e mi chiamò dentro, su in consolle tramite la stretta scaletta. Venne anche Bianca. Ci salutò e ci offrì da bere. Ma io sentivo già che qualcosa stava ribollendo dentro di me: una infrenabile voglia di ballare. Ma soprattutto Claudio ci presentò Lui. Il numero uno dei dj italiani di musica anni 70, il fantomatico mitico Daniele Baldelli. Dopo 28 anni che ascoltavo la sua musica, era li davanti da me. E vai...

 

COMPLETAMENTE MAGNETIZZATA - Conoscevo il suo nome e la sua musica da lungo tempo, da quando in quell'estate 1981 il picchiatello in fornace mi diede quella cassetta da cui duplicai su una Scotch Dynarange (vedi sopra) la musica del Cosmic. Quella stessa cassetta, stravecchia, me la ero portata dietro per farla autografare da Daniele. E Daniele era li a mezzo metro da me, con la cuffia mezza storta stile anni 70-80 e le casse della regia che bombavano sul mixer. Che bellissima droga !!!! Claudio me lo presentò: ero emozionatissima. Conoscere un mito della storia italiana, della musica e delle discoteche, era pazzesco per me. Gli dissi che erano 28 anni che ascoltavo la sua musica e gli estrassi la cassetta dalla borsetta. Lui la guardò e ridendo mi fece notare che non era originale. Cavolo... avevo 17 anni e mia madre mi dava si e no 300 lire al giorno per il panino per l'intervallo a sQuola. Altro che cassette del Cosmic originali. Altro che stereo e dischi. Se avessi voluto lo stereo sarei dovuto andare a lavorare, come poi feci. Il convento passava solo quella, la mia cassetta storica numero 2 assoluta. Autografata ora da Daniele Baldelli. Lui ha capito la mia situazione di fan ex 17enne squattrinato e mi ha regalato una sua cassetta del Cosmic. Che per gente come noi, una cassetta è molto più importante di un CD, perchè la cassetta fa molto anni 70 mentre un volgare CD è troppo tecnologico e fa 90-2000: troppo moderno! Insomma, robaccia!

 

Iniziai a ballare: la musica era incontenibile. Tutto il genere fine anni 70 che non si sente praticamente da nessuna parte. Si, io ho qualcosina, anzi, un po' di più, ma nulla a confronto di Daniele. E ballavo, ballavo, ballavo. Sempre più sudata ma senza mai fermarmi. La musica non me lo permetteva. Ballare in consolle a mezzo metro dal mito, guardarlo mixare coi piatti, è indescrivibile. Non si può raccontare: bisogna viverlo. Era incredibile vedere anche continuamente un sacco di gente che per tutta la serata gli continuava ininterrottamente a fargli foto e chiedergli autografi: un vero bagno di folla. Tantissimi erano over 40 e over 50. I picchiatelli dell'epoca oggi senza più quei lunghi capelli, ma ancora, in qualcuno, l'espressione "fusa" segno che poco è cambiato. Gente doc che in 30 anni è rimasta (dentro) sempre la stessa. Solo esternamente i segni degli anni e qualche calvizia testimoniava 30 anni di storia. Che emozioni...

 

Ballavo guardando spesso Daniele come operava: ero attratta dai piatti e dai due vinili. Bastò però poco per capire che non cambiava mai i vinili. I due dischi sui piatti erano sempre gli stessi. Da subito pensai che fossero sue produzioni con la scaletta dei singoli brani incisi dentro, ma dopo un altro po' capii che c'era qualcosa di inconsueto, dato che quasi sempre partiva con la puntina, dall'inizio del solco. Come poteva se i brani erano sempre diversi ? Mi ricordai delle parole di Fanelli che tempo fa mi aveva anticipato le ultime novità tecnologiche per i dj. Uno speciale software pilota il brano in mp3. Questo software riceve gli input dal vinile sul giradischi che non ha registrato un normale brano audio ma una sequenza di impulsi di clock, cioè segnali codificati che tramite il software, pilotano l'mp3. per cui tu dj, se con la mano fermi il disco, o scratchi avanti e indietro, tramite software, l'mp3 agisce come se davvero si trattasse di un normale vinile tradizionale. Incredibile eh?

 

I brani spesso erano a me sconosciuti, nel senso che non sapevo nulla del titolo o dell'autore del brano di ciò che ballavo e ascoltavo. Ma il sound era tale da farmi ballare, ballare, ballare. Solo circa 10-15 furono quelli che conoscevo bene perchè li  ho, come "From here to eternity" di Giorgio Moroder, "You make my feel" di Sylvester, "I feel love" di Donna Summer, "Music's takin' over" dei Jackson Five, la stupenda "Willie & the hand jive" di Rinder & Lewis e la ancora più bella "Monkey star" degli Arpadys, uno dei brani preferiti da Daniele, due brani, questi ultimi, su cui non riesco a stare ferma nemmeno se guido. E poi "On the road again" dei Rockets sul quale ho estratto il mio laser tascabile (che mi ero portato per l'occasione) e ho inondato di luci, tra euforia e esaltazione, il popolo in delirio danzante.

 

La cosa che mi ha più stupito è stato nel vedere la fila, praticamente ininterrotta per tutta la serata, di gente che stazionava davanti alla consolle a guardare ipnotizzati il mitico Daniele e a fargli continuamente foto su foto. Ed ogni tanto qualcuno (e qualcuna) veniva da me a chiedermi di fare assieme la foto. Una di queste era una biondina che mi ha fatto parecchi complimenti e mi dato parecchi bacini. Ma la cosa più incredibile doveva ancora venire: mentre parlavamo, mi chiese l'età, e io, con un po' di vergogna gli ho confessato di avere 45 anni. Lei mi ha consolato confessandomi di averne 2 di meno. Poi mi disse che era di Bologna, e precisamente abitava a 4 km da dove ho abitato per 28 anni. Ma solo quando mi disse il suo nome, mi suonò una campana.

 

Che nome inconsueto. Un nome così si trova raramente. Ed abitava a 10 minuti da casa mia. Gli chiesi se per caso aveva frequentato il tal istituto superiore e lei mi disse: "Ma come fai a saperlo?". Era molto semplice: una mia ex fidanzata mi parlava sempre di una sua amica con la quale all'epoca, nei primi anni 80, si trovava a studiare assieme. E con quel nome le persone al mondo non sono poi tante. Figuriamoci nel raggio di 4 km da casa mia (e da casa della mia ex, dato che abitava vicinissimo a casa mia). Era lei, la biondina li alla Baia. Era la compagna di classe di una mia ex fidanzata. Come è piccolo il mondo. Ma la musica incalzava, brano su brano. Lei mi ha salutato e se ne è andata a casa con i suoi amici, promettendomi di visitare il mio sito. E la fila alla consolle a far omaggio di foto e chiedere autografi a Daniele continuava.

 

Solo quando almeno 3-4 persone sono venute con un 33 giri originale del Cosmic per farlo autografare da Daniele, ho compreso davvero a fondo lo spessore del personaggio che mi stava lavorando davanti. L'emozione che mi pervadeva, era una "droga" strana, difficilmente raccontabile. Stavo bene, benissimo con me stessa. Mai stata così bene. c'ero solo io, la musica, il mio look anni 70 e il fatto di ballare senza sosta in quello che a suo tempo era stato il tempio della musica disco degli anni 70. I miei anni 70 e la mia musica: tutto il mio mondo. Ero nel mio habitat, nel mio nirvana. Avrei voluto avere la forza di stare li a ballare per sempre, fermare quei magici ineguagliabili momenti e congelarli per l'eternità. Avrei voluto non far altro che ballare. Avrei voluto fermare il tempo. Era bellissimo, come mai prima.

 

Ma la vita non è sempre sogno che si è concretizzato, e il tempo passava. Seto e Lucia erano stanchi e ci hanno salutato. Poco dopo la musica era nella fase pre-finale, in cui era previsto l'ora di rithm & funky del primo Cosmic targato 1979, per cui aveva anche perso leggermente il mio interesse, più centrato sulla discomusic che non sul funky. E la stanchezza si stava facendo sentire: erano oltre le 5, stava albeggiando e io avevo ballato ininterrottamente, ripeto ininterrottamente per ben 3 ore. Se paragoniamo il ballo ad una corsa da 5-6-7 km/h avevo percorso circa 15-20 km.

Pensate a cosa può far fare la musica. Altro che ecstasy, mdma e altre strane droghe. Questa è la mia droga e ne sono fiera! Ero davvero stanca ma soprattutto completamente inzuppata di sudore. Il vestito sembrava uscito dalla lavatrice. Con Bianca decidemmo di andare. Salutammo Daniele e Claudio, gli facemmo i complimenti, li ringraziammo per la stupefacente serata e poi, via, giù per le infinite scale.

 

Mentre scendavamo nel piazzale, tra il furgone della diretta di Radio Studio+ e le due Citroen squalo parcheggiate in bella mostra, ci hanno fermato due ragazzine per conoscerci e farci delle foto assieme. Tra una battuta e l'altra (Art Club docet) le ho intrattenute un paio di minuti con le consuete solite cazzate improvvisate al momento. Il cosiddetto "cabaret fai da te". Loro ridevano e capirono che la mia verve non era naturale e che dietro c'era presumibilmente un personaggio che di normale non ha proprio nulla. Ed infatti chiesero a Bianca chi ero e... se ero "famosa". Come no ! Una star. la regiuina, pardon, la vagiuina anni 70 dell'Art... Ma vaa... le risposi che ero li a divertirmi come loro e basta. Anzi, meglio, ero li a a fare la "cretina", altro che famosa. Ma la Bianca disse un mezzo si: forse gli piaceva farsi passare per una che esce con una "famosa". Ahahahah... Bianca... Biancaaaaa... Non devi uscire con me ma con Madonna !! Eheheh...

 

Dopo 2 o 3 foto panoramiche (vedi sopra) fatte da Gabicce Monte dove avevamo parcheggiato, foto con mare e alba, siamo partite verso casa mia. Che tristezza. Che disforia !!! Lei si era già cambiata in 5 minuti, prima di partire, io lo feci in auto in A14: sotto casa ho la "Stasi" la polizia segreta condominiale pronta a fare 1000 spetteguless. Vabbè... in A14 sono ritornata un... povero portatore di pene. Tante pene. Che down !!! Che demoralizzazione. Che tristezza. Era tutto finito !!! Stavo pagando con un po' di malinconia la stupenda serata. Ad 1 km da casa mia, alle 6 e mezzo, abbiamo fatto sosta in un bar pasticceria very good: ci siamo sparate doppia razione di bomboloni alla crema: che spettacolo... Toh... alla faccia della tristezza. E del colesterolo! Erano troppo  fantastici. Poi cappuccino, indi a casa. I saluti e poi Bianca se n'è andata verso casa sua a mezzora da me, ed io a nanna.

 

LA MALINCONIA - Si, tanta, troppa. Una serata che rimarrà nella storia della mia vita. La ricorderò a lungo tanto è vero che ho deciso di scrivere queste parole. Altre non me ne vengono perchè è difficile trasformare le emozioni in racconto. Dentro di me sento ancora quella sensazione di sabato notte di divina onnipotenza, la, in consolle a ballare la "mia" musica. Oggi è solo lunedì ma sto ancora malinconica. Se fossi una marziana, direi che sono venuta sulla terra per compiere una missione: ballare davanti a tutti, vestita anni 70. Si, ecco, la mia missione in questo mondo. Fare questo, solo questo. Farò di tutto per portarlo a termine, ve lo posso garantire. Dopotutto gli anni 70 non moriranno mai1

 

  

 

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